È lecito tenere un cane nel cortile condominiale?
Si può mettere una cuccia nel cortile del condominio per farvi stare il proprio cane? Si può legare un animale alla catena in una parte comune dell'edificio?

Un lettore ha posto il seguente quesito: «Un vicino ha un grosso cane che per qualche ora tiene legato ad una cuccia che ha messo nel cortile condominiale. Può farlo? Se non può, è un problema da risolvere da parte dell'amministratore o ognuno singolarmente può intervenire facendo rispettare le norme e le leggi?».
L'utente si chiede dunque se è legale tenere un cane nel cortile condominiale e, per estensione, nelle parti comuni dell'edificio.
La risposta a questa domanda passa innanzitutto dall'analisi normativa dell'utilizzo dei beni condominiali per terminare poi con la riforma legislativa a tutela degli animali che, come diremo, ha previsto un giro di vite per tutte quelle condotte che, un tempo tollerate, oggi sono divenute proibite. Approfondiamo l'argomento.
Si può tenere un cane nel cortile condominiale?
Il cortile è la parte comune dell'edificio costituita da un'area scoperta - solitamente compresa tra i corpi di fabbrica di un palazzo - destinata a dare aria e luce agli ambienti interni, al passaggio delle persone o ad altri scopi.
In assenza di precisa regolamentazione, infatti, il cortile può assolvere a diverse funzioni, anche a quella di parcheggio dei veicoli, sempreché non ne derivi un'alterazione sostanziale del bene oppure un impedimento agli altri condòmini, i quali ad esempio, a causa della presenza delle vetture, non possono raggiungere le proprie unità immobiliari.
Come ricordato, il regolamento - adottato a maggioranza dei presenti in rappresentanza di almeno la metà del valore dell'edificio - può stabilire disposizioni precise che disciplinino l'uso delle parti comuni, ivi incluso il cortile, senza però la possibilità di vietare di possedere o detenere animali domestici (art. 1138 c.c.).
Ciò chiarito, è in teoria possibile tenere un cane nel cortile condominiale, purché l'animale non impedisca agli altri condòmini di utilizzare il bene, circostanza quest'ultima che potrebbe verificarsi in diverse situazioni, ad esempio qualora il cane sia lasciato in libertà incutendo timore agli altri proprietari, sporchi con le proprie deiezioni oppure occupi l'intero spazio, nel caso di area di ridotte dimensioni.
Quanto appena detto deriva dall'applicazione dei noti princìpi contenuti nell'art. 1102 c.c., a tenore del quale «ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto. A tal fine può apportare a proprie spese le modificazioni necessarie per il miglior godimento della cosa».
Dunque, tenere un cane nel cortile condominiale non rappresenta un illecito se l'animale occupa uno spazio ridotto (ad esempio, perché di piccola taglia), non costituisce un pericolo per le persone (perché legato e dotato di museruola) e non sporca (ad esempio perché il proprietario lo porta regolarmente a passeggio).
Nella pratica, però, tenere un cane nel cortile condominiale non è una condotta che possa passare inosservata e, soprattutto, che possa essere tollerata dagli altri proprietari, per via dei noti problemi che un animale può creare, specialmente se non adeguatamente controllato.
È dunque sconsigliabile tenere un cane nel cortile del condominio, trattandosi di condotta che facilmente può ledere i diritti degli altri condòmini e, pertanto, condurre a un contenzioso.
Alcuni condòmini potrebbero infatti essere spaventati dalla presenza dell'animale, anche se legato e munito di museruola; per non parlare, poi, dei latrati che possono infastidire i condòmini che si trovano nelle vicinanze, al pianoterra o al primo piano, e del cattivo odore che potrebbe promanare dalle deiezioni non tempestivamente raccolte o pulite.
Insomma, se proprio è necessario, è consigliabile lasciare il cane nel cortile - adottando ovviamente ogni precauzione e misura di sicurezza - solamente per un breve tempo.
Nel caso in cui il cane in cortile crei problemi alla compagine, l'amministratore è tenuto a intervenire intimando al proprietario dell'animale di provvedere celermente alla sua rimozione; nel caso di inerzia, all'amministratore possono sostituirsi i singoli condòmini, ognuno dei quali è legittimato ad agire per la tutela delle cose comuni (ex multis, Cass., 21 gennaio 2010, n. 1011).
È appena il caso di ricordare che il regolamento potrebbe proibire di lasciare gli animali all'interno del cortile o delle altre parti comuni, a tutela del decoro, dell'igiene e della sicurezza dell'edificio.
Si può tenere un cane nelle parti comuni del condominio?
Le regole sinora enunciate valgono ovviamente per ogni parte comune dell'edificio, quindi anche per i giardini, i parcheggi, gli slarghi antistanti il fabbricato condominiale, ecc.
Si può tenere il cane alla catena nel cortile condominiale?
Quanto detto sinora va integrato con le nuove disposizioni a tutela degli animali.
La cosiddetta legge Brambilla (art. 10, l. 6 giugno 2025, n. 82) ha stabilito che «Al proprietario o al detentore, anche temporaneo, di animali di affezione è fatto divieto di custodirli nel luogo di detenzione e dimora tenendoli legati con la catena o con altro strumento di contenzione similare che ne impedisca il movimento, salvo che ciò sia imposto da documentate ragioni sanitarie o da temporanee esigenze di sicurezza».
La violazione del divieto è punita con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 500 a 5.000 euro, sempreché il fatto non costituisca reato.
Orbene, alla luce della recente normativa, è praticamente impossibile immaginare di poter tenere un cane nel cortile condominiale, perché:
- se fosse legato, sarebbe assicurata la sicurezza degli altri condòmini ma si commetterebbe un illecito (almeno) amministrativo;
- se non fosse legato, l'accesso al cortile potrebbe essere precluso a quanti hanno timore dell'animale, con conseguente violazione dell'art. 1102 c.c.
Alla luce di ciò, deve dunque concludersi affermando che - di fatto - non si può tenere stabilmente un cane nel cortile condominiale, salvo rare eccezioni.


